FONTE: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]Temo il giorno in cui avviando il motore le vibrazioni non scuoteranno il telaio.
Ecco per me la batteria si deve limitare solo a quello: avviare il motore, alimentare luci, centraline, sensori vari e basta.
Temo il giorno in cui il ronzio di una bobina elettrica sostituirà il rombo del motore.
Temo il giorno in cui una centralina elettrica doserà perfettamente la coppia necessaria sulla ruota al limite della perdita di aderenza senza che io intervenga.
Temo il giorno in cui scenderò dalla moto e i miei vestiti non “profumeranno” più di gas di scarico; quando mi fermerò per fare carburante e l’odore della benzina non pervaderà più le mie narici avide di benzene.
Temo il giorno in cui gli ingegneri non dedicheranno notti insonni a rendere quanto più piatta una coppia di regime, con un motore che di rendere poco più del 30% non ne vuole sapere.
Aspetto il giorno in cui stando in moto non sentirò che soltanto il fruscio dell’aria,
quando doserò con la manopola dell’energia la coppia che voglio, senza aspettare che il motore cambi il regime di rotazione.
Quando dovrò concentrarmi solamente sulla corda per disegnare traiettorie ideali.
Quando gli ingegneri si dovranno solo preoccupare di posizionare il baricentro della moto dove gli pare, non vincolati da nessuna architettura – a V, ad elle, boxer in linea o “stellar”.
Aspetto il giorno in cui una moto potrà accompagnarmi dove voglio, nonostante i limiti fisici dei miei cento anni.
Aspetto il giorno in cui la moto penserà come il pilota…
Insomma nel presente o nel futuro amerò sempre le moto e sarò sempre un motociclista, perchè due ruote e un manubrio…. resteranno sempre il mio destriero.