Sos Orobici Svalvolati Admin
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| Titolo: Tecnica di guida ed errori più comuni Mer Ott 30, 2013 1:53 pm | |
| FONTE [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]Prima di partire verificare l’equilibrio da fermi: su una enduro dovreste poggiare almeno un piede saldamente a terra, entrambi se la moto è sportiva o turistica.
Finalmente in sella alla nuova moto, eccitati ed ansiosi di provarla su quella stradina tutta curve che vi piace tanto. Prima di partire verificare l’equilibrio da fermi: su una enduro dovreste poggiare almeno un piede saldamente a terra, entrambi se la moto è sportiva o turistica. Inclinatela dolcemente da un lato all’altro per valutarne peso e maneggevolezza, prendete confidenza con la larghezza del manubrio e le dimensioni. Regolare la distanza del freno anteriore e della frizione agendo sui registri alla base del manubrio, tenendo presente che, con le dita completamente stese, le leve devono trovarsi all’altezza della seconda falange (poco prima dell’unghia, per intenderci). Allo stesso modo è possibile modificare l’altezza della leva del cambio in base al tipo di calzature e ai propri gusti personali, ottenendo la posizione in sella più corretta, fondamentale per il perfetto controllo del mezzo.
Avviare il motore tenendo la frizione tirata (per non stressare il motorino d’avviamento), lasciatelo scaldare per almeno 10 secondi mantenendo il regime di rotazione costante; quindi aprite il gas dolcemente e a brevi intervalli. Individuate, con il motore al minimo, il punto di stacco della frizione, un filo di gas e rilasciatela gradualmente: oplà, il gioco è fatto. L’errore più comune è quello di rilasciare la frizione troppo velocemente, facendo un salto in avanti e lasciando spegnere il motore. Per evitarlo dosate la forza da applicare sulla leva e mantenete il regime costante attorno ai 2-3.000 giri/minuto. Esercitatevi a partire anche in salita e su fondi con scarsa aderenza.
Una volta in movimento dovrete imparare tecnica più importante di tutte: la frenata. Si frena con l’indice, il medio o entrambe le dita della mano destra, mai con le quattro dita unite, che non permettono di dosare la trazione nel modo giusto rischiando di bloccare la ruota. La leva va impugnata il più vicino possibile all’estremità libera, diminuendo lo sforzo necessario e garantendo maggiore sensibilità. Agire con più decisione nella prima parte della frenata (quando la velocità più elevata scongiura il pericolo di inchiodate), quindi alleggerire la trazione cercando di “sentire” il limite di aderenza del pneumatico sul terreno. Il punto cruciale è proprio la tenuta delle gomme: la frenata perfetta è quella ottenuta sfruttando la potenza dei freni e la massima aderenza dei pneumatici, senza arrivare mai al bloccaggio, in molti casi diretto responsabile di una scivolata. Il freno principale è quello davanti, poiché in decelerazione il peso della moto grava in gran parte sull’anteriore; il freno a pedale va usato nella prima parte dell’azione, con delicatezza per abbassare il retrotreno e stabilizzare la tenuta del mezzo. Tenete in considerazione una tendenza al bloccaggio molto accentuata visto il poco carico sulla gomma posteriore e usatelo con parsimonia.
Prima di affrontare con decisione curve e tornanti ricordatevi di scaldare i pneumatici, aumentando gradualmente l’inclinazione della moto e moderando l’andatura per i primi km. Solo quando la temperatura d’esercizio sarà quella corretta potrete sfruttare tutta la tenuta offerta dalla gomma, in piena sicurezza. Le curve vanno affrontate disegnando una linea che inizia nel punto più esterno (fine della staccata), raggiunge quello più interno (punto di corda) e si allarga progressivamente di nuovo verso l’esterno (accelerazione in uscita). Le svolte vanno percorse senza frenare, la leva anteriore va rilasciata prima di cominciare a piegare la moto altrimenti non sarà possibile stringere la traiettoria e si uscirà per la tangente. L’inclinazione va accompagnata dallo spostamento del corpo verso l’interno, più o meno marcato a seconda del raggio di curvatura; in pista i piloti si sporgono molto perché così facendo si può piegare la moto un po’ meno senza perdere velocità e si controlla meglio l’azione lasciando sfregare il ginocchio sull’asfalto (protetto dalla ginocchiera, naturalmente).
Sulle strade aperte al traffico è molto più importante mantenere un margine di sicurezza adeguato che cercare la velocità, in modo tale da poter affrontare una manovra d’emergenza nella maniera più efficace. Frenare con la moto inclinata equivale spesso a cadere, quindi per frenare bruscamente dovrete prima raddrizzare la piega e solo dopo tirare la leva. Non cercate di raggiungere inclinazioni da record (l’asfalto delle nostre strade non è quello dei circuiti) e mantenete un ritmo elastico, senza staccate alla morte e accelerazioni brucianti. Proprio questa è la caratteristica che accomuna i campioni del motomondiale ai bravi motociclisti di tutti i giorni: l’andatura fluida e regolare, ideale per mantenere l’assetto migliore per la moto e controllare al meglio qualsiasi situazione. | |
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