FONTE: www.italiaonroad.it
Una delle convinzioni di alcune persone è quella di non essere in grado, per atteggiamenti posturali, di utilizzare determinate tipologie di moto, ma in realtà non è così (a meno che non siano presenti patologie gravi dell’apparato osteo-articolare).
E’ naturale che a seconda della categoria di moto, può cambiare la risposta del nostro organismo. Ad esempio, una stradale comporta affaticamento maggiore su arti inferiori piuttosto che sulla colonna, esatto contrario di una custom.
Le difficoltà riscontrate possono essere legate ad un utilizzo saltuario della moto, come di chi utilizza la moto esclusivamente nel week end o solo nei periodi primaverili/estivi. Cosa ben diversa per chi la utilizza quotidianamente e per tutto l’anno.
Avere un buon equilibrio muscolo articolare è l’ideale per aver il giusto tono di tutte quelle strutture sono sollecitate dalla posizione di guida.
Colonna vertebrale (in particolare la cervicale), arti superiori, caviglie hanno sicuramente un bel lavoro nel sostenere al meglio la velocità, l’accelerazione e la direzione di marcia.
Durante la settimana bisognerebbe praticare attività fisica ed in alcuni casi, possibilmente “mirata”. Purtroppo non sempre è possibile dedicarsi ad attività fisiche periodiche, ma allo stesso tempo sarebbe opportuno prendere in considerazione l’idea di praticare esercizi specifici prima di uscire in moto.
IL CASCO: E’ il nostro amico inseparabile che allo stesso tempo, però, tende a stressare notevolmente la muscolatura dorso cervicale. Vediamo qualche esercizio fisico che ci sarà utile prima di indossarlo.
Un esempio pratico: Posizione eretta, da qui ruotare il capo verso destra mantenendo le spalle ferme in modo tale da non accompagnare con il torace la rotazione ma lasciare il movimento esclusivamente alla cervicale. Una volta arrivati al vostro limite lentamente tornare al centro, il tutto accompagnato da un paio di atti respiratori. Eseguire il movimento una decina di volte e poi ripeterlo nella direzione opposta. Considerato lo stretto collegamento che esiste tra gli oculomotori (muscoli che regolano il movimento degli occhi) e la colonna vertebrale potrebbe essere interessante abbinare alla rotazione anche il movimento oculare nella medesima direzione in modo da rendere ancora più vantaggioso l’esercizio di riscaldamento. Questa tipologia di esercizio può essere applicata anche ad inclinazioni laterali e flesso estensioni.
Inutile, invece, roteare la testa all’impazzata. Correte solo il rischio di procurarvi piccole contratture muscolari che possono rendere la vostra passeggiata meno gradevole del previsto.
Al rientro dal vostro giro in moto potrebbe essere valido un lavoro di allungamento, ripetendo gli stessi movimenti con la differenza che si eliminano le ripetizioni di movimento ma si mantiene il capo nella posizione di arrivo per almeno 60 secondi. Tutto ciò servirà per “drenare” le catene muscolari ed alleggerire la fatica accumulata della giornata.
Fabio di Martino