FONTE: http://www.cim-fema.it/web/…e non vi siete messi d'accordo con la controparte? E allora cosa si deve fare?
Anche in questo caso le possibilità sono due:
il carrozziere è esagerato nelle sue pretese
il perito è particolarmente taccagno.
Entrambi i casi possono verificarsi quando la differenza tra il richiesto e il concesso è davvero notevole.
Provate, infatti, a chiedere due preventivi dello stesso danno a più di un carrozziere, il più delle volte la differenza c’è, e in qualche caso, è sconcertante.
Del resto il perito assicurativo deve elaborare su precisi tempari, e a tali parametri deve attenersi quando svolge il suo lavoro. Le divergenze riguardano difficilmente il costo dei pezzi di ricambio, tutti possono consultarli, sorgono invece quasi sempre su quelli della manodopera.
Evidentemente molti carrozzieri si ritengono più bravi di altri e decidono di farsi pagare di più.
Il mercato è libero, c’è poco da fare.
Questo non significa che l’ impresa assicurativa debba forzatamente concordare in merito a una presunta capacità di raddrizzare meglio un parafango.
Comunque, su cento casi, solo uno scarso 5% non trova una soluzione nell’elasticità mentale del danneggiato, del carrozziere e del perito.
Alla fine, bene o male, ci si mette sempre d’accordo, almeno di fronte a situazioni standard.
Tuttavia può sempre accadere non ci siano margini di manovra. Che fare?
Bene, prima di tutto, non telefonate irritati all’agente od al liquidatore - supposto siate tanto fortunati da trovare libero il telefono di quest’ultimo – a tutto c’è rimedio!
Intanto, i soldi che sono arrivati non rimandateli indietro, quanto vi è stato liquidato è solo un’offerta, a meno che non abbiate firmato una quietanza, circostanza ormai desueta.
Potete o meno ritenervi soddisfatti e chiuderla lì, o prendere carta e penna, se non siete ancora passati alla tastiera, e scrivere, a maggior vostra tutela, queste poche righe:
“Con riferimento a Vs del (...) con accluso assegno di €. (...), trattengo in conto del maggior dovuto quanto da Voi inviato, e mi riservo di fornirvi fattura dettagliata del danno, per l’integrazione.”
Superfluo ricordarvi di cambiare le mutande alla missiva, qualora, anziché un assegno, fosse pervenuto un bonifico bancario.
Ripeto, non sarebbe affatto necessario, visto che non avete concordato la somma e la compagnia vi ha spedito i soldini solo perché vuole evitare rimbrotti da parte dell’autorità di vigilanza, qualora tardasse troppo a formulare l’offerta, ma, conoscendovi, immaginiamo che tale procedura vi farà dormire più tranquilli.
A questo punto, però, la fattura dettagliata inviatela sul serio, in caso contrario avrete sprecato il vostro tempo e soldi infrancobolli.
Ma soprattutto tenete a mente che, anche in tal caso, qualora le differenze tra perizia e fattura siano davvero esorbitanti, vi toccherà intentare una causa e non è detto che il giudice, posto che il carrozziere si scomodi a venire in udienza, accolga la vostra richiesta.
A volte dipende anche dalla vetustà del vostro macinino, se i costi di riparazione superano il valore del veicolo sarà difficile riusciate a spuntarla.
Ma stiamo parlando, è solo per dovere di chiarezza, di casi davvero rari.
In genere fattura canta.
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
Un grazie di cuore a M.T. per la consulenza assicurativa.
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